La nostra storia

 

La vita della Sottosezione del C.A.I. di Lovere prende il via dopo la memorabile inaugurazione della Sede, in Piazza 13 MARTIRI. Interviene la M.O. Antonio Locatelli, personalità bergamasca di indiscusso prestigio e grande appassionato di montagna. Il primo Reggente è il Notaio Battista Rillosi a cui subentra quasi subito il Notaio Paolo Rosa. Sotto di lui la Sottosezione affronta la lunga fase preparatoria che culminerà con la costruzione del Rifugio M.O. Leonida Magnolini al Pian della Palù.

1931 Relazione riguardante la costituzione della Sottosezione del C.A.I. di Lovere

 

 

Una delle prime gite. Sottosezione C.A.I. Lovere. In piedi in primo piano il Notaio Paolo Rosa

 
 
 
Nel 1946 i Soci del C.A.I. di Lovere decidono di fondare la Sezione autonoma, sganciandosi dalle dipendenze della Sezione di Bergamo. Fu certamente una scelta maturata, consapevole che corona e premia una crescita nel tempo in prestigio e popolarità del Sodalizio Loverese, troppo distante dal C.A.I. di Bergamo per avere tangibili benefici ed abbandonato a se stesso nei momenti di maggiore necessità in occasione dei lavori al Rifugio.
 
  Nel dopoguerra il C.A.I. di Lovere è retto per lunghi anni dall' Avv. Piero Ottoboni
 La Sede del C.A.I. che fino al 1943 è rimasta in Piazza 13 Martiri viene trasferita dapprima all' osteria dei Due Cannoni, poi sopra il negozio Vender sul Porto, indi sul Vicolo del Ratto, più tardi in Via S. Chiara, poi in Via xx settembre ed infine dove si trova tuttora in Via Matteotti
 


 
La tradizione sciistica nel C.A.I. di Lovere

 

A preparare il terreno per la pratica dello sci non va dimenticata la figura di Gino Rodari che del tutto pionieristicamente  la introduce nella nostra Sezione.

 

A Gino Rodari la Sezione tributa nel tempo una riconoscente memoria intito landogli prima della guerra la Capanna Sciistica in Dossarole e poi dedicando a suo nome lo Sci Club Sezionale.

Fino a circa tre decenni fa lo Sci-Club Gino Rodari esprimeva un notevole dinamismo organizzando, tra l' altro, l' annuale trofeo Gino Rodari. L' insostenibile competizione a livello organizzativo e finanziario con nuovi Sci-Club sorti nei centri vicini ne segna il declino. Contemporaneamente l' attività sciistica si è venuta configurando, con maggior consonanza all' idealità del C.A.I. come pratica eminentemente alpinistica di sci-escursionismo e, a livelli più elevati di sci-alpinismo.

 Premi per il trofo G.Rodari

Gruppo agonistico dello SCI-CAI G.Rodari. Con la targa il discesista elvetico Valerio Mottis per due anni atleta dello SCI-CAI 

 

Lo SCI-CAI è stato allora animatore dell' interesse, soprattutto fra i giovani, verso questa attività sportiva e ricreativa della montagna invernale: ha istituito i primi corsi di ginnastica presciistica, ha organizzato corsi di insegnamento, una squadra agonistica ed ha curato l' organizzazione delle manifestazioni sciatorie: gare e gite.

Vanno ricordati fra le attività realizzate dallo sci-cai: il Trofeo di fondo "Pian della Palù", il glorioso Trofeo "Gino Rodari", gara di slalom gigante che portava atleti importanti nel discesismo italiano ad arrampicarsi a piedi sull' allora incontaminato Monte Pora per disputarvi l' avvincente slalom gigante.

Lo SCI-CAI ha onorato la memoria di due magnifici appassionati di montagna e fondisti: i fratelli Canova, ai quali fu dedicato un trofeo in una gara di fondo.

Un capitolo a parte meriterebbe il campionato Sociale. Un tempo si disputava in tre prove: fondo, slalom gigante e slalom speciale. Ora il campionato non viene più disputato: vuoi per carenza di neve, per problemi organizzativi, o perchè si preferisce andare su piste attrezzate.

 

Anni 60 campionato Sociale Milli Cretti

 

 La tradizione alpinistica

 

Descrivere l'attività alpinistica effettuata dai nostri Soci è cosa assai ardua, soprattutto perchè i Soci stessi non segnavano nell' apposito registro delle relazioni, esistente in Sezione, le loro ascensioni.

La nostra cronistoria inizia nel 1941-42. Sono passati dieci anni dalla costituzione della Sottosezione ed un gruppetto composto da Bianchetti Attilio, Felappi Cesare, Limonta Carlo, Giuseppe e Franco Rovetta,all' escursionismo delle gite sociali affianca numerose salite in roccia.

Questi Soci a coronamento della loro attività completano l'esplorazione alpinistica del versante Nord del Gruppo della Concarena , aprendo sui vari costoni della parete Nord e Nord-Ovest della Cima della Bacchetta (Mt. 2549) ben sei itinerari di varia difficoltà.

 
 
Salita in Concarena  anni 40
 

Nell' immediato dopoguerra un notevole impulso all' attività alpinistica della Sezione avviene per merito di un gruppo di giovani Soci composto da Battista Soardi, Lino Pezzini, Benito Conter e da alcuni altri

Vengono tracciate due varianti sullo spigolo NORD della Presolana, la prima delle quali, deviando dallo spigolo appena sotto il "NASO" elimina un tratto particolarmente friabile della via originale, è tutt' ora seguita dalle cordate che effettuano questa bella salita.

 

Purtroppo il 13 giugno 1948 in un gravissimo incidente sulla parete Est della Concarena perdono la vita Battista Soardi e Lino Pezzini e l' attività del gruppo cessa.

Dopo alcuni anni di stasi nel 1954 un altro gruppetto di giovani composto da Giudici Giuseppe, Conti Diogene, Peloni Mario, si presenta alla ribalta dell' alpinismo locale.

Alla guida di questi c' è un esponente del gruppo precedente: Battista Pezzini che si conferma uno dei più forti rocciatori bergamaschi effettuando numerose prime ripetizioni ed aprendo da capocordata una ventina di vie nuove.

 
 
 
 
Battista Pezzini al centro.Al ritorno dal Pizzo Trona

 

Negli anni precedenti il 1970, era avvertita da parte dei Soci la necessità di qualcosa che preparasse tecnicamente tutti coloro che intendessero avvicinarsi alla montagna con un certo bagaglio tecnico, non da sprovveduti. I corsi di alpinismo a noi più vicini si svolgevano a Bergamo e Brescia, troppo scomodi per la zona.

 

Una sezione che voglia organizzare tali corsi, ha bisogno di un Istruttore Nazionale di Alpinismo quale direttore. Dopo varie vicissitudini finalmente nel 1977 da semplici corsi Sezionali, si entra a far parte delle Scuole di Alpinismo del C.A.I, riconoscimento rilasciato dalla Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo: ciò perchè abbiamo finalmente un I.N.A. quale Direttore del corso, cioè Angelo Fantini.

Nel 1978 oltre il quinto Corso di Alpinismo, si effettua il primo Corso di completamento su roccia. Gli allievi sono seguiti dagli Istruttori: Carrara, Corrent, Fantini, Ricchi, Spadacini e Zanella.

Un fatto importante, nel 1979 è la nomina a Direttore della Scuola  di Alpinismo del C.A.I di Lovere nella persona di Mario Zanella in sostituzione di Angelo Fantini che però rimane come Direttore tecnico dei corsi.

 
 
 
 

1981 Gli Istruttori della "Scuola di Alpinismo C.A.I di Lovere"

 1979 Da Lovere in Bulgaria

 Una simpatica iniziativa  è stata quella concordata tra la nostra Sezione  e la Società Alpina " Alekoo Costantinov " di Sofia, a seguito  della quale un gruppo di alpinisti loveresi  composto da Alfredo Bani, Gianmario Colombi, Conti Diogene, Franco Foppoli, Luigi Pegurri, Giacomo Pellini, Trivella Giovanni e Mario Zanella, è stato ospitato in Bulgaria dal 10 al 19 giugno.

Hanno visitato, ad un centinaio di Km da Sofia, i monti di Rila che comprendono, le cime più alte della Bulgaria e dell' intera penisola Balcanica, la Magliovizza ( Mt. 2730 ) che richiama i profili familiari delle nostre Orobie, il Pic Elenina ( Mt 2645 ) ed il Dente Cattivo ( Mt. 2678 ) che con i loro strapiombi granitici trovano un parallelo con le cime di Tredenus della nostra Valcamonica.

Con un pò di ritardo dovuto a difficoltà burocratiche è toccato alla nostra Sezione rendere la ospitalità dal 27 settembre all' 8 di ottobre.

 

Gli alpinisti Bulgari nonostante la stagione inoltrata sono stati accompagnati in Presolana dove hanno saliti la "Bramani-Ratti" e lo spigolo sud, nel gruppo dell' Ortles-Cevedale dove hanno salito il Gran Zebrù e nel gruppo dell'Adamello dove non si è potuto portare a termine il programma fissato pe un infortunio al nostro Giacomo Pellini.

Presso la Sede del C.A.I  è  avvenuto un  reciproco scambio di doni e di gagliardetti  al termine della tipica cenetta offerta dagli amici  bulgari con specialità che avevano appositamente  portato dal loro paese.

 
 

1979 Il gruppo dei nostri alpinisti al bivacco della Rila

 

 Sci-Alpinismo 

 Considerando lo sviluppo che lo sci-alpinismo stava avendo negli ultimi anni, la nostra Sezione del C.A.I non poteva di certo sottrarsi alla divulgazione di questa disciplina.

 

Il modo migliore con cui il nostro sodalizio doveva contribuire era la formazione di una scuola di sci-alpinismo. Le difficoltà non mancarono, ma alla fine presi i giusti contatti , nel 1978, il corso fu cosi strutturato:

 

Direttore del corso : Panizza Edoardo Istruttore Nazionale di sci-alpinismo.

Lanfranchi Giuliano : Istruttore Sezionale.

Plona Stefano : Istruttore Sezionale.

Ricevuto il regolare Nulla-Osta dalla Commissione Centrale di Sci-Alpinismo. Il corso viene effettuato dal 2 febbraio al 3 marzo con la partecipazione di 11 allievi.

La scuola viene riconosciuta dalla Commissione Centrale che ci invia due Pieps ricetrasmittenti per ricerca di travolti da valanga.

1981- Un anno che gli appassionati non dimenticheranno causa lo scarso (per non dire nullo) innevamento, che fa slittare il corso di circa due mesi facendolo coincidere con quello del C.A.I di Cedegolo diretto da Pasquale Beatrici.

 

E' da segnalare l' alto grado di qualificazione dei corsi di Sci-Alpinismo il cui scopo principale è la sicurezza nell' affrontare la montagna in condizioni invernali, rendendosi autosufficienti in caso di incidenti. a facilitare ciò, contribuisce il materiale in dotazione alla Scuola: Pieps, sonde, pale, barelle fisse e accoppiatori.

 

Il materiale è a disposizione di tutti i Soci che volessero farne uso nelle loro gite, tranne naruralmente nel periodo di svolgimento del corso.

2006 Allievi e Istruttori durante il corso di sci-alpinismo

 
 
 
 
Alpinismo Giovanile

 
Il 1978 ha rappresentato per il C.A.I di Lovere una svolta di particolare importanza e significato. Infatti nel programma di quell' anno sono state inserite per la prima volta attività specificamente rivolte ai giovani e si sono da allora via via sempre più compiutamente realizzate quelle idee che da tempo circolavano nella Sezione.

 

L' iniziativa ha avuto un notevole successo, grazie alla collaborazione che fin dall' inizio si è stabilita con le scuole medie di Lovere e, negli anni successivi, di Costa Volpino. Furono distribuiti ciclostilati ai ragazzi e lo stesso Presidente della Sezione tenne conferenze nelle scuole con l' ausilio di diapositive e filmini. I migliori risultati si ottennero tuttavia nelle scuole (in particolare nelle medie Giovanni XXIII di Lovere, Cesare Battisti di Lovere e nelle elementari di Branico) nelle quali alcuni insegnanti, profondamente convinti degli obbiettivi educativi che potevano essere raggiunti dai propri alunni, riuscirono a sensibilizzare, con il consenso e la collaborazione delle autorità scolastiche, i genitori e a promuovere nei ragazzi l' interesse verso le attività del C.A.I giovanile.

Il discorso educativo che venne fatto era molto semplice: C.A.I significa una solida struttura destinata a continuare anche oltre la scuola, che fa parte ormai del tessuto culturale del territorio, in cui i giovani vivono con gli adulti in un' atmosfera di gioiosa intesa e collaborazione, trovano occasioni per una sana vita di gruppo, imparano a conoscere e amare la propria terra.

L'inserimento in questa realtà facilita quindi il radicarsi nel proprio ambiente culturale e sociale, presupposto per un equilibrato sviluppo di tutta la personalità.

 
I membri della prima Commissione Alpinismo Giovanile

 Avogadri Aldo, Abbate Sandro,Besola Renata, Bonetti Battista, Colombi Enrico, Cretti Barbara, Fiammenghi Carlo, Ghidini Guido, Giussani Maria, Leidi Sandro, Macario Nica, Masella Silvio e Menga Angelo.

Prospettive future: Le esperienze dei primi anni  hanno confermato la validità dei presupposti didattico-educativi che hanno ispirato le attività del C.A.I giovanile. per questo motivo si cercherà negli anni a venire di potenziare ulteriormente queste iniziative in stretto collegamento con altre realtà locali (soprattutto la Comunità Montana e la scuola) allo scopo di promuovere nei giovani un sempre crescente interesse per gli aspetti e i problemi del territorio e creando i presupposti affinchè gli insegnanti vivano il C.A.I come elemento di supporto e di integrazione alla loro opera didattico-educativa.

 
 
 
  

 Alpinismo giovanile Arco di Trento

 

Speleologia

 

Andar per "buchi "è sempre stata una attrattiva per tutti gli avventurosi che appagavano così al desiderio di dar forma e conoscenza all' incognita della natura. Sicuramente era ciò che armava di "velleità grottesche" i primi speleo della nostra zona che, con attrezzature paleozoiche, si aggiravano qua e là nel tentativo di risolvere in maniera plausibile le fantantischerie di "fantaspeleologia" riguardo alle dimensioni dei buchi presenti nella zona.
 

Un primo studio geomorfologico con riferimento anche al fenomeno carsico interno ed esterno di Lovere e dintorni avviene già nei lontani anni fra il 1935 e il 1940 ad opera di illustri personaggi quali Nangeroni,Amighetti,Scossiroli che con l'aiuto anche di gente loverese, esplorano in maniera sistematica alcune delle cavità più accessibili lasciandocene un' utile documentazione, tutt' ora in via di completamento.

 

Si inizia a considerare la speleologia come ricerca scientifica che investe molti campi di applicazione quali, geologia, litologia, idrogeologia, topografia, archeologia, biospeleologia ecc., ben oltre quindi la semplice attività sportiva fine a se stessa.

La manovalanza del settore è però ancora scarsa e per lo più autodidatta, le attrezzature individuali e di gruppo non sfigurerebbero in un museo archeologico, e le tecniche di esplorazione sono sconosciute e per lo più si applica quel "settimo arrangiarsi" e quindi i risultati raggiunti sono relativi.

 

Dal 1965 in poi alcuni "kamikaze" di Lovere più intraprendenti (Geroldi, Carrara, Ciola, Manella, Trebeschi, Lorandi, Zilioli, ecc.) iniziano un primo abbozzo di raggruppamento pseudo-organizato, ma la posizione geografica rallenta i contatti con i gruppi più esperti delle città vicine, con gravi ripercussioni sul tipo di attività fattibile che resta ad un livello embrionale e superficiale.

 

Finalmente verso la fine del 1979 grazie all' incoraggiamento morale della Sezione e del suo Presidente, accompagnato da un iniziale finanziamento, le acque cominciano a smuoversi ed alcuni giovani, presi a prestito dall' alpinismo, iniziano ad organizzarsi e a prepararsi seriamente.

Vengono frequentati corsi a Bergamo (Nottole) ed a Brescia, si acquistano i primi materiali di gruppo adatti a un buon livello di applicazione: si comincia cioè a fare speleologia con la "S" maiuscola. Finalmente verso la fine del 1980 possiamo contare su un gruppetto di giovani preparati ed attrezzati in maniera più che decente che fanno dell' attività ad un livello accettabile.

 

Il 1981 inizia in maniera più che buona: siamo inseriti nell' elenco ufficiale dei gruppi speleo del CA.I attualmente facciamo parte dell' " Ente speleologico " Regionale lombardo. Alcuni di noi frequentano corsi per il soccorso speleologico, zona di Bergamo.

 

Il lavoro intenso svolto in questi ultimi anni ci consente di ben sperare per il futuro e costituisce il più efficace invito alla partecipazione e la migliore opera divulgativa fra i giovani, che si cercherà di realizzare anche attraverso incontri teorici e pratici nell' intento di creare all' interno dell' attività, alternative di interesse sempre più ampio.

 
 

Alcuni dei componenti del gruppo speleologico

 

Gite dei tempi passati

 

Una buona norma dei nostri predecessori era quella di stendere una relazione sulle gite in un apposito libro, è ciò che dovremmo fare anche noi affinchè le nostre attività possano essere tramandate ai futuri Soci. Trascorsi gli anni è un piacere rileggere queste pagine che ci portano a tempi e abitudini che noi abbiamo dimenticato.

Qui di seguito si riportano alcune relazioni sulle gite effettuate nei tempi passati.

 

Orientamento

12-18 aprile 1948 Gavia - Monte Vioz. " Prendete una carta geografica al 50.000 e la via la troverete sempre; se c'è nebbia domandate la via ai malghesi, se non ci sono i malghesi bisogna arrangiarsi da soli. Se non sapete arrangiarvi da soli state a casa" Lanzi Leonida.

 

Val Narena

Gita andata male... Pernottamento a Laveno. La mattina sveglia alle 5, si sbaglia strada e si gira di qua e di la, non si raggiunge la Cima Bacchetta come era nostra intenzione, si va a finire nei prati al Giogo di Cerveno... Una vaccata. Lanzi Leonida

 

Val Braone

4-5 aprile 1940 In bicicletta fino a Malegno e a piedi poi fino a Laveno. Dopo cena a letto. Siccome c' è un solo letto lo giochiamo a morra; io vinco e l' amico dorme per terra.

 

Monte S. Fermo

23 maggio 1940 In bicicletta fino a Grone. Da Grone a S. Fermo ci impiegamo un' ora di buona marcia. Raccolta di narcisi sotto la pioggia, chi se ne frega? La montagna è sempre bella. Lanzi Leonida

 

Pizzo Camino

6-7 aprile 1938 Il cielo è dventato nero, una scarica di tuoni e un' acquazzone ci investe in pieno. Io me la cavo entrando in casa di un contadino, degli altri non so più nulla. Appena mi è possibile scendo vertiginoso, ma poco prima di Cividate buco la seconda gomma mi fermo e vado in cerca di un ciclista. Finalmente alle 23 sprovvisto di fanale arrivo a Lovere. Angelo Brena

 

Concarena

5-6 giugno 1937 Partenza da Lovere alle ore 14,30 in bicicletta e diretti a Cerveno. Per incidenti alle gomme arriviamo al paese alle 17,30. il giorno dopo i temporali si susseguono e sfidando questi ripartiamo per Lovere dove giungiamo alle 18 bagnati fradici e sporchi come... Gino Mazzucchi

 

Capanna Albani

4 ottobre 1936 Il momento più saliente della gita è quello in cui Lino Peruzzi, in un attacco di esaltazione alpinistica si mette a piantar chiodi nel prato di Cima Verde. Lanzi Leonida.

 

Concarena

16-17 settembre 1939 Lanzi con la lampada tascabile cerca nel suo pagliericcio le pulci che non lo lasciano dormire e per tutta la notte avrà la loro compagnia. Angelo Brena.

 

Concarena

Alle baite di Natone 23-24 settembre 1938 ..." Cena, due chiacchere e via nel fienile. Nella notte morsicature dell' altro mondo..." Lanzi Leonida.

 

Adamello

13-14 agosto 1938 Sosta sempre a Saviore dal carissimo don Piero che trova da dormire a tutti. Così ci abbandoniamo su di un letto che, tolti i due metri di altezza ed un ospite non troppo amabile, potrebbe anche essere ottimo. Conclusione: cosi alla spicciolata rientriamo tutti col corpo un pò pesto ma con l' anima piena di luce. Miri Canova.

 

Monte Altino

25 Maggio 1947 Questa gita va bene per i deboli e i fiacchi,per quelli che ballano e per quelli cui piace il vino e le belle ragazze dei paesi della Valcavallina e Seriana. E poi per quelli che vanno in chiesa, perchè c' è il Santuario col prete che dice la messa.
Per noi ci vuole qualcos'altro.

La gente che ci va è troppa; i 1000 metri sono pochi. Fa caldo come a Lovere e si può venir morsicati dalle siborgole. Presa tutta insieme la gita non è andata male. Ci siamo divertiti. Lanzi Leonida.

 

Semplicità dell' alpinista

1978 M. Cervino

Buon giorno

buon giorno

Lei è il Signor Corrent Fedele?

sè so me, perchè?

Scusi, mi presento: sono un giornalista e vorrei farle un' intervista.

Intervista de chè?

Lei ha scalato il Cervino la settimana scorsa vero?

Scalato... Salito.

Vorrei le sue impressioni su questa scalata.

Che scalata! Salita!

Va bene. Su questa salita.

Massacrante. Quattro ore di macchina: massacrante.

E' vero che dalla macchina alla vetta avete impiegato solo sei ore?

Come avete fatto?

Come m' ha fat ? Semplice: prima si mette avanti u pè, poi l' altro, poi amò chel de prima poi quello dopo e cosi fino in cima senza fermas.

Provi.

Difficoltà?

Quale difficoltà ? A ghè le corde grose come pai. Scivolano un pò ma basta tigni stret.

E la discesa?

Quale discesa?

La discesa dalla vetta.

Ah! La discesa. Pota, sò e zò e ona olta tat as se taca con le ma.

Le condizioni della montagna?

Ottime. Non abbiamo visto dal basso neve o gias e ma lassat zo ramponi e picozze e così ma  fat piò prest. E adess mi lasci ndà chè go fressa. Buon giorno.

Buon giorno e grazie Signor Corrent.

Monta sulla sua Fiat 500 di color sbiadito (forse il colore andrebbe ravvivato) e si allontana veloce. Deve andare a prendere una borraccia. Lanzi Leonida 

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La Sezione

 

Attualmente la Sezione del C.A.I di Lovere accorpa a se due Sottosezioni: Darfo e Pisogne, e conta più di un migliaio di Soci.

 

E' proprietaria del Rifugio M.O. Leonida Magnolini posto a Mt. 1610 Slm. in località Pian della Palù nel comune di Costa Volpino.

 

L' organigramma è composto da 13 Consiglieri, due dei quali in rappresentanza delle Sottosezioni. I Consiglieri vengono eletti tramite votazione che coinvolge tutti i Soci maggiorenni.  Il Consiglio resta in carica tre anni e, all'interno di esso viene eletto il Presidente.

 

Nel 1986 vista la neccessità di organizzare escursioni infrasettimanali con Soci d' età non più giovane e, seguendo i suggerimenti della Sede Centrale venne costituito il Gruppo Anziani (ora Seniores). Il gruppo predispone un programma annuale di gite ed escursioni. Le escursioni vengono effettuate ogni mercoledì con grande partecipazione dei Soci.

 

All'interno della Sezione operano varie Commissioni che organizzano gite e, all'unisono stilano un programma annuale.

Un vanto della nostra Sezione è quello d' avere al proprio interno Istruttori (Nazionali, Regionali, Sezionali) di Alpinismo, Sci-alpinismo, Arrampicata libera,Salite su ghiaccio e Speleologia.

 

Gli scopi principali della Sezione vengono così riassunti:

 

Promuovere la pratica dell' alpinismo in tutte le sue forme,compresa la Speleologia. Promuovere la conoscenza e lo studio delle montagne, promuovere attività didattiche rivolte particolarmente ai giovani, quali: corsi teorico-pratici di alpinismo,di sci-alpinismo, e speleologia , gite e ascensioni collettive,conferenze , proiezioni e iniziative per la tutela e la difesa dell' ambiente naturale in montagna.A tal proposito è stato istituito un Fondo Rovetta con il lascito donato al C.A.I di Lovere dal compianto Socio Giuseppe Rovetta.

 

L' associazione C.A.I di Lovere non ha scopi di lucro, è indipendente e aconfessionale.

 

Presidenti della Sezione C.A.I di Lovere dal 1931 anno della sua fondazione.

 

1931-193x Rillosi Gian Battista Sottosezione----193x-1943 Rosa Paolo Sottosezione----1944-1946 Senziani Gian Maria Sottosezione----1946-1952 Senziani Gian Maria Sezione----1953-1962 Ottoboni Pietro----1963-1964 Tommei Roberto----1965-1966 Gambera Alessandro----1967-1968 Gambera Alessandro----1969-1970 Gambera Alessandro----1971-1972 Gambera Alessandro----1973-1974 Gambera Alessandro----1975-1976 Mazzucchelli Federico----1977-1978 Avogadri Aldo----1979-1980 Avogadri Aldo----1981-1982 Avogadri Aldo----1983-1984 Turla Angelo----1985-1986 Pagni Paolo----1987-1988 Bonetti Battista---- 1989-1990 Oprandi Danilo----1991-1992 Pegurri Virginio----1993-1994 Ricchi Enrico----1995-1996 Ricchi Enrico----1997-1998 Galli Paolo----1999-2000 Galli Paolo----2001-2003 Bolandrina Giorgio----2004-2006 Pellini Giacomo----2007-2009 Bonomelli Gianluigi----2010 fino al 2012 Bonomelli Gianluigi

 

L' entrata della nostra sede



L' interno della nostra sede

L' interno della nostra sede

 

Nel collocare in internet la storia della nostra Sezione mi è stato di grande aiuto il libro "50 anni del C.A.I. di Lovere" scritto dal dott. Aldo Avogadri. Come pure i consigli suggeritimi dalla Signora Nica Macario.Li ringrazio vivamente.

Lovere 01-01-2008        Virginio Pegurri Ginetto

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CONCARENA

 

Vulcani e atolli corallini hanno costituito la Concarena, poi si è sollevata, fratturata, erosa sino a divenire come la vediamo ora.

" Un elegante gruppo montuoso in Valle Camonica "

Cima principale: Cima Bacchetta 2594 m s.l.m.

L' interesse alpinistico nasce alla fine del 1800 quando Paolo Prudenzini il 29 settembre 1885 compie la prima ascensione alla Cima Bacchetta.
Tra il 1929 e il 1939 frequentano la Concarena alcuni dei più noti alpinisti di quel tempo.

Ma la visita più gradita è quella di Riccardo Cassin che il 9 luglio 1939 apre una nuova via
di 5° grado sugli 800 metri dello spigolo est del Golem.

Successivamente, spinti dall' esempio di Cassin, sono gli alpinisti del C.A.I. di Lovere che ripercorrono le vie tracciate e ne aprono altre.

Il 13 giugno 1948, la tragedia. Nel tentativo di salire una nuova via sulla parete NE del Golem, i loveresi Battista Soardi e Lino Pezzini, Soci del C.A.I. di Lovere, in cordata con Battista Pezzini, precipitano.

Sono le 9,30 e cioè a 3h dall' attacco ed  a 150 metri dall' anticima del Golem. E' un attimo, lo spuntone di roccia sul quale si trovava il primo scalatore si stacca improvvisamente e colpisce al capo il secondo, seguendo poi la traiettoria di caduta batte in roccia troncando due trefoli della corda fra il secondo e il terzo. Il capo-cordata precipita trascinando il secondo mentre il terzo, in un disperato tentativo di salvataggio, arresta la corda in sicurezza.

Avviene l' inevitabile: l' unico trefolo di congiunzione si sfila sotto lo sforzo di tensione e i due corpi compiono un volo di 150 m.

Il superstite Battista Pezzini, fratello di Lino Pezzini, nonostante la drammatica situazione, compie una vertiginosa discesa dei 450 metri in parete col solo ausilio di tre chiodi e della poca corda rimastagli.

A mezzogiorno la notizia è portata dalle Malghe di Natone a Ono s. Pietro e da qui per via telefonica a Lovere. Immediatamente viene organizzata una squadra di soccorso capitanata dal Socio Attilio Bianchetti, che in serata si troverà alle Baite di Natone. Alle 4 del giorno 14 ha inizio la ricerca e alle ore 9 si trovano le salme.

Dopo innumerevoli difficoltà il recupero dei corpi viene sospeso a quota 1850 m; la squadra dei soccorsi riprende alle ore 5 del giorno successivo. Le salme vengono trasportate alle Baite di Natone ed in seguito composte nel Cimitero di Ono S. Pietro, in attesa delle normali procedure di legge.

Merita particolare rilievo il commovente interessamento dimostrato dalla popolazione di Ono S. Pietro nel concorrere in aiuti e prestazioni artigianali necessari al recupero.

Il C.A.I. Sezione di Lovere nel 60 mo anniversario della tragedia, il giorno 15 giugno 2008, ne commemora la Loro scomparsa celebrando la S. Messa e posando una lapide sul luogo della disgrazia.

La relazione è tratta dall' archivio del C.A.I. Sezione di Lovere.

Lovere 10-05-2008 Pegurri Virginio Ginetto

 

Si è svolta domenica 15 giugno 2008 al rifugio "Iseo", ai piedi della Concarena, una toccante cerimonia per ricordare i nostri Soci Lino Pezzini e Battista Soardi periti, sessanta anni orsono,su quelle rocce durante una scalata.

Questa commemorazione è stata onorata dalla presenza del Sig. Guido Bellesini rappresentante Regionale del C.A.I., dai Presidenti delle Sezioni C.A.I. della Valle Camonica- Alto Sebino e dal Sig. Sandro Leali Coordinatore delle Sezioni stesse.

Alle ore 11 è stata celebrata la S. Messa, officiata da Don Giovanni "Parroco di Lovere" e don Antonio "Parroco di Solto Collina", a conclusione della quale è stata scoperta e benedetta una targa-ricordo di questo triste evento.

Infine, al termine della cerimonia i Sigg. Battista Pezzini e Michele Soardi, rispettivamente fratello e nipote degli scomparsi, hanno rivolto commossi un sentito ringraziamento a tutti i presenti ed a quanti hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata.

Un ringraziamento è stato rivolto alla Sezione C.A.I. di Iseo che ha concesso l' apposizione della targa-ricordo sulla facciata principale del rifugio di loro proprità, come pure al gestore del rifugio stesso ed ai suoi collaboratori per la gentile ospitalità prestata ai convenuti.

 Da sinistra,  Don Giovanni Parroco di Lovere e Don Antonio Parroco di Solto Collina

A sinistra: Battista Pezzini, il fratello, e al microfono il Presidente del C.A.I di Lovere Gianluigi Bonomelli

Michele Soardi, il nipote

Al microfono il Coordinatore delle Sezioni C.A.I. di Valle Camonica-Alto Sebino Sig. Leali Sandro

Al microfono il Presidente del Comitato Lombardo del C.A.I. Sig.Guido Bellisini

Da sinistra: Gianluigi Bonomelli, Battista Pezzini e Michele Soardi scoprono la targa-ricordo

Da sinistra: Leali, Bellesini, Bonomelli, Pezzini e Soardi

Da sinistra: Michele Soardi con Danilo Oprandi

Alcuni partecipanti al termine della cerimonia

Lovere 20 giugno 2008 Pegurri Virginio Ginetto

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Evento

Il giorno 27 ottobre 2009, presso Villa Milesi, abbiamo avuto come gradito ospite il Presidente Generale del C.A.I. il Dott. Annibale Salsa che ha presentato ai Soci del C.A.I. Sezione di Lovere il suo ultimo libro: Il tramonto delle identità "Spaesamento e disagio esistenziale nelle Alpi"

Ci auguriamo d' averlo ancora come gradito ospite in occasioni future

Alcune fotografie della serata

Al centro il Dott. Annibale Salsa, a sinistra il Consigliere Rag. Negrinotti e a destra Gianluigi Bonomelli presidente del C.A.I. Sezione di Lovere.




Il Dott. Aldo Avogadri omaggia il Presidente Generale del C.A.I.

La rappresentante della Lucchini Sidermeccanica omaggia il Presidente Generale del C.A.I.

Il dott. Annibale Salsa autografa il suo libro.

Lovere 29 ottobre 2009 Pegurri Virginio

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